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Le principali voci di consumo di elettricità di una famiglia media

Con la guida LifeGate Energy, scopri come risparmiare energia, conoscere le voci di spesa maggiori in bolletta, per poter decidere di razionalizzare, di sostituire gli apparecchi vecchi con quelli più virtuosi (dalla classe A in su) e di adottare comportamenti improntati al risparmio.

La spesa annua dell’elettricità per la famiglia italiana si compone di diverse voci: è importante conoscere le maggiori, per decidere come razionalizzare e spendere meno e meglio.

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Ogni casa consuma energia, gas e luce. La spesa media per consumi energetici in generale è connessa alla dimensione familiare, spiega l'Istat. Aumenta progressivamente da 1.358 euro di una famiglia monocomponente a 2.102 euro dei nuclei con 5 o più componenti.

La quota maggiore di questa spesa è per il gas e il riscaldamento. La quota minore (35,5% in media nazionale; oltre il 45% nel Mezzogiorno) è per l’energia elettrica, che le famiglie consumano per elettrodomestici, apparecchi elettronici, elettrodomestici, climatizzatori e, assai meno per fortuna, per il riscaldamento.

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Cosa vuol dire avere la potenza impegnata di 3 kW

Per addentrarsi nei dettagli dei consumi elettrici, una famiglia tipo italiana consuma ogni anno circa 2.700 KWh, con una potenza impegnata di 3 kW. La potenza impegnata indica quanto un’utenza può assorbire in un istante, un po’ come la larghezza di una conduttura: aumentando la potenza dell’utenza, si può consumare di più (ma aumenta il costo fisso).

Il consumo indica invece, in kWh, quanta elettricità viene effettivamente consumata dalla casa. 

Le principali voci di consumo per una famiglia

La spesa media pagata ogni mese dai consumatori di energia elettrica varia principalmente in funzione del consumo - che dipende dalle dimensioni dell'abitazione, dal numero di occupanti, dal loro comportamento, dal numero e dal tipo degli elettrodomestici in funzione - dalla potenza impegnata, dal fornitore scelto.

La spesa annua media in Italia, secondo l’Istat, è di 505 euro a famiglia. una cifra composta da diverse voci di spesa: è importante conoscere quelle maggiori, per poter decidere di razionalizzare, di sostituire gli apparecchi vecchi con quelli più virtuosi (dalla classe A in su) e di adottare comportamenti improntati al risparmio.

Le voci di spesa maggiori nella bolletta della luce sono quelle relative agli elettrodomestici, in particolare i frigoriferi e i congelatori, che arrivano a pesare in media il 25% della bolletta (130 € all’anno, nella famiglia tipo). Gli elettrodomestici bianchi, come lavatrici e lavastoviglie, pesano per il 10-15% del totale (50-75 €). Un’altra importante voce di spesa è quella degli apparecchi di intrattenimento (tv, game console, stereo) e informatici, che arrivano a contare complessivamente il 15-20% dei consumi (75-100 €).

Una voce di spesa in costante diminuzione è quella dell’illuminazione, che grazie alla diffusione prima delle lampadine a risparmio energetico e oggi dei LED è scesa, arrivando a pesare per poco più del 10% del totale (60 €). A completare il quadro sono i (per fortuna pochi) boiler elettrici, obsoleti e inefficienti, e gli altri consumi minori (phon, piccoli elettrodomestici per pulire e cucinare, materiale elettronico), che però tutti insieme formano la parte restante dei consumi, intorno al 30% (160 €).

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Come cambiano i consumi elettrici nell’arco della giornata, della settimana e della stagione

L’elettricità è vita, quindi segue i nostri ritmi. I consumi elettrici di una famiglia variano nel corso della giornata, con un picco nelle ore serali, e dell’anno, con un picco estivo e uno invernale. Nelle ore lavorative, sono le aziende, gli uffici e i negozi ad avere maggiori consumi ovviamente. Invece, di mattina presto e nelle ore serali e notturne, quei consumi scendono al minimo dato che le industrie e le attività commerciali sono chiuse. È questa differenza che può rendere conveniente avere prezzi differenziati sul consumo della corrente elettrica in base agli orari. La composizione dei consumi varia anche in base alla stagione. D’inverno aumentano le spese per l’illuminazione e il riscaldamento, mentre d’estate crescono quelle per la climatizzazione e per il raffreddamento dei cibi, frigoriferi e congelatori.

Con diversi accorgimenti è senz’altro possibile tenere sotto controllo la spesa annua per l’energia, ridurne ulteriormente il peso sul bilancio familiare, così che ognuno possa contribuire a risparmiare soldi, ambiente ed energia.

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