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Guida al risparmio sul riscaldamento domestico

Leggi l'utilissima guida LifeGate Energy al risparmio per il riscaldamento domestico.

Ogni anno, da metà ottobre circa, in tutti gli edifici pubblici e privati è consentito riaccendere i caloriferi per il riscaldamento domestico e pubblico. Nei mesi invernali è quindi fondamentale ottimizzare i consumi di energia elettrica e di gas, sia per ridurre il costo delle bollette, sia per ridurre le emissioni.

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Due terzi dell’energia consumata nelle nostre abitazioni, con una spesa media di 9 euro/mq all’anno per famiglia, servono per mantenere una temperatura confortevole, e un altro 13% per produrre acqua calda. In totale, ben il 15% dei consumi energetici nazionali.

A tutt’oggi, in Italia, una casa su due è in classe energetica G – la peggiore – e quindi richiede molta più energia di quanto dovrebbe, da due a tre volte di più rispetto una casa a Berlino, Vienna o Parigi. Per raggiungere e mantenere queste temperature le case italiane, per i metodi costruttivi e la qualità di materiali e strutture, richiedono molta energia e sono tra le più sprecone in Europa, con consumi di 150-200 kWh/mq anno rispetto ai  70 kWh/mq anno delle case tedesche. E pensare che una casa ben costruita e coibentata può arrivare a soli 30 kWh/mq anno.

Insomma in Italia sprechiamo energia, e male. Però, ognuno di noi può fare qualcosa. Ecco cosa, dai piccoli accorgimenti ai lavori strutturali.

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Indicazioni valevoli per tutti, con il riscaldamento centralizzato o autonomo

Queste indicazioni valgono sia per chi ha il sistema di riscaldamento centralizzato, sia per chi ha il riscaldamento autonomo. Tenere i termosifoni liberi. Non coprirli con mobili, copricaloriferi e nemmeno tende (anche i tessuti assorbono calore). Un piccolo accorgimento fai da te sarebbe installare dei riquadri di fogli di materiale riflettente, che si trovano in tutti i  centri bricolage, sulla parete dietro ai caloriferi, così da irradiare tutto il calore verso l’interno della stanza e non farlo assorbire dai muri.

Ormai quasi tutti, per fortuna, hanno le valvole termostatiche su ogni calorifero: in questo modo si è in grado, agendo su ognuna, di regolare il flusso di acqua calda per ogni stanza. Se avete una stanza degli ospiti, abbassate i caloriferi e chiudete la porta (se non ci sono gli ospiti). Valutate, se volete, di ridurre un po’ il riscaldamento in cucina: è un ambiente dove, quando ci si va, ci sono spesso fornelli accesi, pentole sul fuoco o forno in funzione, il cui tepore di per sé passa all’ambiente. Inoltre, si è molto attivi, a volte concitati, e ciò riscalda molto.

Riscaldamento autonomo, termostati intelligenti e domotica

La temperatura massima per abitazioni, uffici, scuole e negozi stabilita per legge è di 20°, con due di tolleranza. Programmando il termostato, ricordiamo che per ogni grado in meno, la spesa in bolletta cala del 7% - dai 70 ai 150 euro annui - e si evitano 334 kg di CO2. Per essere ancora meno energivori ed evitare spiacevoli sbalzi di temperatura, vanno benissimo anche 18° o 19°.

La manutenzione della caldaia, è bene ripetersi, non è un obbligo di legge inutile. Oltre alla sicurezza il corretto settaggio, la rimozione di incrostazioni da scambiatori ed elettrodi e la pulizia dei bruciatori possono far risparmiare anche il 5% annuo sui consumi di gas.

Se la caldaia ha più di quindici anni, è un’ottima idea cambiarla con una ad alta efficienza, a condensazione, oppure si può valutare di affidarsi a una pompa di calore.

Il 2016 potrebbe finalmente essere l’anno dei termostati intelligenti anche in Italia. Da quest’anno ci sono gli incentivi per installare i nuovissimi termostati connessi a Internet. Ovvero, è detraibile al 65% l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative. Si ottiene così un duplice vantaggio: oltre al fatto che lo Stato avrà rimborsato il 65% del costo del termostato, si devono aggiungere tutti i benefici economici (negli Usa il risparmio medio è dell’11%, ovvero 145$ all’anno), energetico-ambientali e di comfort legati alla migliore ritmica della caldaia.

Secondo Anie Confindustria i sistemi domotici nel loro complesso garantiscono un risparmio energetico notevole: per i sistemi di riscaldamento-raffrescamento, si va da un risparmio minimo del 9% fino a un massimo del 26%, mentre per quanto riguarda l’energia elettrica si passa da un minimo del 7% a un risparmio massimo del 20%.

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Interventi edili

Se si sta acquistando casa o si è in fase di ristrutturazione, vi sono moltissime soluzioni atte a ridurre notevolmente i consumi energetici. Si possono prendere in considerazione pompe di calore, impianti a pannelli radianti a bassa temperatura, impianti solari termici e tutti i materiali per l’isolamento termico.

Se si deve scegliere da zero la tipologia d’impianto, molti ritengono che i sistemi radianti a pavimento siano capaci di diffondere calore più tenue, naturale, uniforme e abbassare i consumi.

Riscaldare una casa poco efficiente può costare dieci volte tanto una casa di classe A, secondo Sos Tariffe. Nelle aree alpina e padana per un’abitazione di 120 mq di classe A si risparmiano 1.600 euro l’anno rispetto a una casa di classe G, mentre nelle zone peninsulari e insulari la convenienza è di 1.296 euro e 976 euro. Isolare un edificio può far risparmiare dal 15 al 25% sulle spese di riscaldamento e condizionamento. Ogni anno, per ogni anno a venire. La spesa iniziale, certo, può arrivare a 100 euro al mq. Ma si stima che, sia in forza dell’ecobonus del 65% sia dei risparmi in bolletta, l’investimento possa essere ammortizzato - a seconda degli interventi - da tre a otto anni.

Per evitare le dispersioni di pareti, pavimenti e solai si usano isolanti termici appositi (fibra di vetro, fibra di legno, fibra minerale, cellulosa, polistirene, poliuretano, polistirolo, pomice, sughero, perlite, lana di vetro, lana di pecora, canapa, calcestruzzo, legno di abete…) sfusi, sotto forma di schiume, materassini, feltri o pannelli.

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L’isolamento delle pareti può essere realizzato dall’esterno (a cappotto), dall’interno (a fodera interna, intervento meno costoso che riduce però un po’  lo spazio, indicatissimo per interventi selettivi come ad esempio isolare una parete esposta a nord) o nell’intercapedine.

Infine, le nuove finestre. Di legno, alluminio o pvc, attualmente sul mercato si trovano i più svariati modelli di serramenti, la maggior parte dei quali offre già ottime prestazioni termiche ed acustiche. Dai più comuni doppi vetri oggi se ne trovano di tripli e quadrupli, basso emissivi, che creano un vuoto d’aria o di gas argon tra un vetro e l’altro ostacolando così il passaggio di calore. Tendono ad essere più sottili in modo da rendere la vetrocamera più leggera nonostante il numero di vetri maggiore. Per chi vuole essere all’avanguardia, sono già in commercio le finestre con i vetri fotovoltaici, che, in forza del rivestimento in film sottile, generano energia elettrica dalla luce.

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