Guida al risparmio di energia con il climatizzatore

Chi ha il climatizzatore avrà notato una certa differenza sulla bolletta dell’elettricità. Qualche modo per ridurla c’è, con questa guida al risparmio energia di LifeGate.

Chi ha già optato per un impianto di climatizzazione, decidendo di contrastare la canicola estiva con un apparecchio fisso o mobile, probabilmente avrà già notato una certa differenza sulla bolletta dell'elettricità. Qualche modo per ridurla c'è.

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È vero, gli apparecchi climatizzatori di ultima generazione consentono di ridurre notevolmente il consumo di energia e producono poco rumore rispetto ai loro antenati, ma alcuni accorgimenti potrebbero aiutare a migliorare ulteriormente le prestazioni e l'efficienza del climatizzatore.

Consigli per l'acquisto del climatizzatore

Innanzitutto l'impianto deve essere correttamente dimensionato rispetto alle nostre esigenze: affidarsi a un tecnico specializzato. Costo indicativo per un sopralluogo: 50 euro, spesso scalati dall'acquisto del climatizzatore.

Si deve scegliere un climatizzatore di classe energetica superiore (A+++, A++, A+) e con tecnologia inverter: rispetto ad un modello on/off, il risparmio è del 30% sui consumi elettrici. I condizionatori domestici sono detti "a compressione" e possono essere mobili o fissi.

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I climatizzatori mobili

Gli apparecchi climatizzatori mobili sono portatili e decisamente molto pratici: costano più dei fissi, non hanno bisogno di installazione, non richiedono interventi di muratura e possono "seguirci" da una stanza all'altra. Lo svantaggio è che necessitano sempre di una finestra socchiusa per consentire il passaggio dei tubi di scarico, il che consente all'aria calda e all'umidità esterne di entrare in casa. E non è tutto: secondo una ricerca Ecodom/Ipsos sugli elettrodomestici accantonati perché non funzionanti o perché non più utili e quindi abbandonati nei garage o dimenticati nelle soffitte, il condizionatore portatile è l'apparecchio più accantonato ed è quello maggiormente smaltito in maniera scorretta (32% in discariche abusive o strade di periferia).

Il climatizzatore fisso

I condizionatori fissi sono invece fissati a una parete: sono più efficienti, meno costosi e meno rumorosi di quelli mobili. Devono però essere installati da personale specializzato perché cavi elettrici e condotti vengono nascosti all'interno delle pareti. Evitando che il condizionatore sia colpito direttamente dai raggi del sole e installandolo lontano da fonti di calore si riducono i consumi elettrici anche del 5%. I fluidi refrigeranti come clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC), utilizzati nei vecchi condizionatori e molto dannosi per lo strato d'ozono, sono stati rimpiazzati definitivamente dal 2010 con gas sintetici e meno dannosi come R407C e R410A. Nonostante questo, i condizionatori continuano ad avere un forte impatto ambientale, per due motivi: consumano molta elettricità, e funzionano asportando calore dalla stanza che viene rinfrescata per cederlo all'esterno. Mentre l'aria in uscita dal condizionatore oscilla tra i 13 e i 15°C, quella spinta all'esterno può raggiungere i 45°C.

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 L'etichetta energetica del climatizzatore

Con le etichette energetiche in vigore da gennaio 2013, anche modelli di piccola taglia, con potenza minore o uguale a 12 kilowatt, devono riportare l'indicazione della classe energetica di riferimento. Alla classe A se ne sono aggiunte altre ancora meno energivore: A+++, A++, A+. Questi condizionatori devono ormai essere tutti dotati di inverter (vale comunque la pena controllare). Si tratta di una tecnologia che permette di adattare il regime di funzionamento del compressore alla temperatura reale della stanza - più freddo serve (stanza con finestre socchiuse e tante persone dentro) più va forte, meno ne serve (stanza chiusa con due persone) più va piano - e quindi di ridurre i consumi elettrici: fino al 30% su otto ore di funzionamento continuo. Inoltre, la tecnologia inverter stabilizza la temperatura, che varia in questo modo solo di 0,5°C intorno a quella impostata, contro i circa ±2°C dei classici condizionatori on/off.

Dove posizionare e come regolare il climatizzatore per risparmiare

Il corretto posizionamento dell'unità esterna è un passo importante per la riduzione dei consumi energetici. Un po' come il frigorifero, infatti, il climatizzatore prende calore da un ambiente più fresco per poi cederlo ad uno più caldo: ecco perché è meglio collocare l'unità esterna in un punto all'ombra e proteggere vetri e vetrate dalla luce diretta del sole.

Tentare di portare la temperatura dell'ambiente in cui si vive al di sotto dei 26 C° è poco salutare, oltre che dispendioso. Uno sbalzo termico eccessivo potrebbe causarvi solo tanti malanni. Meglio quindi impostare la giusta temperatura, magari utilizzando il timer e quando possibile deumidificare anziché condizionare: in quest'ultimo caso il risparmio medio annuale è di ben 85 euro.

Su qualunque modello di climatizzatore ricada la scelta, è giusto ricordare che d'estate la temperatura ideale è quella di 27°C con un'umidità compresa tra il 40 e il 60%. È altamente raccomandabile che la differenza tra la temperatura interna ed esterna non superi i 7°C per evitare sbalzi termici troppo elevati e conseguenti problemi alla salute.