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10 cose da sapere prima di cambiare energia per la casa

Tutte le dritte per non farsi imbrogliare dalle offerte civetta di alcuni fornitori, per sapere tutto quello che serve per una scelta dell’energia informata, ragionata, intelligente e davvero rinnovabile.

Tutte le dritte per non farsi imbrogliare dalle offerte civetta di alcuni fornitori, per sapere tutto quello che serve per una scelta informata, ragionata, intelligente e davvero rinnovabile dell'energia per la tua casa. I consigli che trovate qui possono essere la base per un decalogo del perfetto compratore di energia.

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1. Non fermarsi al prezzo dell’annuncio

Non fermarsi al prezzo dell’annuncio, ma verificare il contratto (Condizioni Generali di Vendita e Condizioni Economiche) che spesso celano altre componenti di prezzo e/o vincoli. Prezzo buono ma devi stare in fornitura minimo un certo periodo; prezzo buono ma solo per consumi fino ad un certo valore, per consumi superiori il prezzo aumenta...

2. Canone Rai “regalato” o “rimborsato”

Quando un operatore propone un’offerta che rimborsa il canone Rai in bolletta, anche qui vale la regola di controllare le Condizioni Generali di Vendita e le clausole che vincolano a rimanere in fornitura per periodi superiori ad un anno e che, nel periodo dei due anni, fanno spendere di più del risparmio del canone.

3. Come avviene il passaggio ai nuovi prezzi dopo 12 mesi

Verificare come avviene il passaggio a nuovi prezzi dopo il periodo di validità (solitamente 12 mesi) delle condizioni iniziali: questo è un momento delicato che può passare inosservato. Leggere bene come avviene la comunicazione dei nuovi prezzi, entro quando il fornitore deve inviarli, entro quando il cliente può rinunciare a nuovi prezzi, cosa accade se non si risponde; controllare nella fattura emessa dal fornitore se ci sono eventuali comunicazioni riguardanti il rinnovo del prezzo, che generalmente sono poste nella parte testuale della fattura.

4. Non firmare contratti biennali o con penali illegittime

Di prassi non firmare contratti biennali: i contratti biennali vanno valutati molto bene dato che se sono a prezzo fisso impegnano il cliente a pagare lo stesso prezzo per 24 mesi. Se si firma un contratto così bisogna verificare bene se ci sono penali nel caso in cui si receda in anticipo. L'altarino più interessante qui da scoprire è che nei contratti luce e gas per la casa non si possono vincolare le persone per più di un mese di preavviso, quindi le clausole che impongo una penale per chi lascia prima dei 12 mesi sono al confine con la legittimità. Cioè, la penale per cambiare fornitore anche prima di un anno da quando avete attivato il contratto, non dovrebbe essere mai chiesta. A volte è mascherata: se non le mettono sotto forma di penale, le camuffano come prezzo articolato, tipo “se stai con noi per almeno tot mesi allora il prezzo è tot, se stai di meno è maggiore. Una furbizia al limite della legittimità. 

5. Attenzione alla scusa della verifica del contatore

Non confondere il distributore con il venditore: capita che si confondano ma sono due società diverse. Al distributore compete la gestione del contatore, la misura, il trasporto dell’energia e/o del gas fino al contatore. Al venditore compete la vendita. Quindi attenzione a chi, con la scusa di una verifica del contatore poi cerca di farvi firmare un contratto di vendita: è chiaro che non vuole verificare il contatore ma farvi firmare un contratto nuovo.

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6. Chi paga gli spot tv

In un momento di fermento come questo, sono state avviate diverse campagne pubblicitarie massicce e invadenti. Uno spot tv di 30 secondi in prima serata su Rai e Mediaset costa circa 90mila euro, intorno al Tg1 e dentro Striscia la Notizia da 60 a 80mila euro, all’incirca come durante una partita di Champions League. Durante la finale di Sanremo 2016 uno spot di 15 secondi è costato 204mila euro. Ogni volta che si vede uno spot in tv del proprio operatore energetico, si sappia che lo sta pagando chi paga la bolletta.

7. Addio al servizio di maggior tutela, tanto vale farlo ora

Ancora un anno, poi sarà obbligatorio passare al mercato libero dell'energia. Non va vissuto come un passo negativo, ma come un’interessantissima opportunità. Entro il primo gennaio 2018, tutti i consumatori - ma c'è chi lo ha già fatto - dovranno abbandonare il servizio ai prezzi calmierati dall’Autorità apposita (l'AEEG) per la fornitura di energia elettrica e gas. Bisogna imparare a destreggiarsi tra tariffe e offerte degli operatori privati, per scegliere il fornitore preferito in base alle offerte più valide per le proprie esigenze. Bisogna ricordare i benefici di cui gli utenti hanno goduto con la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, grazie a cui la concorrenza tra gli operatori ha permesso un forte abbassamento delle tariffe e il moltiplicarsi delle offerte. Cambiare ora dà un segnale forte di interesse, di vitalità, e innescherà una competizione favorevole.

8. I flag online “energia verde” e gli spot tv

Alcune grandi compagnie energetiche hanno creato oggi offerte di energia verde, con flag “energia verde” al momento della sottoscrizione online del contratto. Purtroppo, è un’operazione di marketing, perché continuano a immettere in rete e a commercializzare in maggior parte energie sporche da combustibili fossili, pur essendoci anche una quota di rinnovabili nel proprio mix. Ma in questo modo la scelta verde del consumatore ricade in quella quota, viene assorbita dal loro attuale mix e non sposta, non influenza, non incentiva la produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia.

9. Come essere certi che l’energia provenga da impianti a fonti rinnovabili

Sebbene sia fisicamente impossibile distinguere la provenienza dell’elettricità, esiste un meccanismo che premia i produttori di energia rinnovabile: si tratta della GO - Garanzia d’Origine. Il gestore dei servizi energetici (Gse) rilascia ai produttori Fer (fonti ad energia rinnovabile) una GO per ogni MWh prodotto. Queste GO sono dei certificati digitali. Quando i fornitori vendono una certa quantità di energia verde, devono comprare il corrispondente quantitativo di GO. L’idea, quindi, è che se aumenta la domanda di GO attraverso la richiesta di fornitura di energia 100% verde, se ne stimola l’offerta. Dunque, una discriminante è se i fornitori si preoccupano o meno di comprare un quantitativo di GO pari al 100% dell’energia venduta.

10. Leggere la guida dell’Italian Climate Network

L’unico modo per essere certi di avere energia pulita è sceglierla da fornitori che commercializzano esclusivamente energia 100% rinnovabile. L’Italian Climate Network è una Onlus nazionale che si occupa di cambiamenti climatici, partner di 350.org e dal 2014 observer presso l'Unfccc e ha pubblicato un’interessante, nuova guida in pillole super partes su questo: www.italiaclima.org/mini-guida-energia-elettrica.

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